Il 18 gennaio 2019 è stata presentata al Parlamento la Relazione annuale sulla celiachia – dati 2017 a cura del Ministero della Salute. Il documento fotografa la situazione epidemiologica in Italia e l’impegno istituzionale a favore dei pazienti celiaci che prevede non solo il supporto lungo il percorso strettamente diagnostico ma include anche un importante sostegno sul piano alimentare. Secondo il rapporto, nel 2017 in Italia il numero di celiaci ha superato i 200 mila soggetti con un incremento medio annuale di circa 10.000 diagnosi.
Più nel dettaglio in Italia risiedono 206.5619 celiaci, di cui 145.759 femmine e 60.802 maschi. Dai dati emerge in maniera sempre più evidente che quasi i 2/3 della popolazione celiaca è di sesso femminile. La celiachia, infatti, è una patologia con tratti di auto-immunità che colpisce prevalentemente la popolazione femminile e si scatena quando il sistema immunitario, deputato a difendere l’organismo da batteri, virus e altri nemici, per errore comincia ad aggredire il glutine e una molecola presente in tutte le cellule e tessuti dell’organismo, la transglutaminasi tissutale. È noto che la risposta immunitaria nelle donne è particolarmente sviluppata e veloce. Questa “aggressività” del sistema immunitario potrebbe essere correlata al ruolo biologico della donna nel corso dell’evoluzione che l’ha portato verso una maggiore sensibilizzazione verso gli agenti infettivi anche per poter far fronte alle infezioni post-parto.
Pochi giorni dopo, invece, è stato presentato a Roma il 31° Rapporto Italia 2019 – Eurispes dove si legge che un italiano su quattro (19,3%) compra prodotti senza glutine, anche se solo al 6,4% è stata diagnosticata una intolleranza, mentre il 12,9% li assume senza alcuna reale necessità clinica. Un dato che rispecchia la continua crescita della “moda” correlata al gluten free che a sua volta può purtroppo alimentare la superficialità di quegli operatori di settore che propongono pasti senza glutine anche a celiaci pur non garantendo contro le contaminazioni.
Per scaricare la Relazione annuale sulla celiachia clicca qui.