Questo post proprio non potevo evitarlo, capita davvero a fagiolo. A tre mesi Gaia ha già uno scudetto all’attivo (due se consideriamo quello vinto quando lei era ancora in pancia). Sia chiaro, il tifoso di casa è mio marito. Io sono solo una simpatizzante che intende evitare faide famigliari. Gaia comunque sta crescendo in un ambiente ben poco neutrale, tra la maglia n°10 autografata appesa in sala e il body regalato dallo zio che indossa nella foto qui a fianco. Fortunatamente (per la sottoscritta) lei è ancora troppo piccola per unirsi a suo papà in cori e resta indifferente… tant’è che ha festeggiato lo scudetto dormendo quasi tutto il giorno. E allora perché questo post? Perché tutto sommato la cucciola un attaccamento lo dimostra. Proprio in questi giorni infatti inizia ad afferrare gli oggetti. Stufa di mangiarsi le mani, inizia a portarsi alla bocca tutto ciò che le capita a tiro. Prima passa qualche minuto a capire come far presa, poi con qualche esitazione apre la boccuccia e via inizia l’esplorazione. Quello che di più le piace “assaggiare” è senza dubbio il guardaroba di suo papà. Sarà il profumo dei vestiti o forse l’odore della sua pelle. Fatto sta che quando finisce tra le sue braccia si rilassa quasi sempre all’istante. Gaia è una bimba vivace e curiosa. In braccio sta solo fronte mondo per studiare ciò che le sta intorno. Ma con il suo papà diventa una scimmietta: seduta sul suo avambraccio, afferra con una manina la catenina. Poi nasconde il musino sotto il bicipite e inizia indisturbata a “mangiare” le maniche di maglie e maglioni. Dal braccio spuntano solo quei due occhioni blu vispi e furbi che paiono dire “non sono stata io a sbausciare i vestiti di papà”. Ci sorrido e penso che può fare quello che vuole. Ogni volta che mi guarda, mi ruba il cuore…